Chi ha più tempo per i cinghiali?

Abbiamo scambiato Progetto Gaia per Vast

EVVIVAAAAA!

Probabilmente ci prenderete per pazzi, dato che Progetto Gaia è un gioco spettacolare, uno dei picchi massimi mai raggiunti

Non io

Ma dal titolo avrete già evinto il motivo dello scambio

Progetto Gaia è una noia?

No, Progetto Gaia piace anche a te, smettila di fare l’antipatica! Ci siamo un po’ rotti di avere in collezione giochi che intavoliamo una volta all’anno, e quella volta dobbiamo magari anche rileggere (anche solo parzialmente) il regolamento

E poi volevo Vast

Quindi, anche se un po’ a malincuore, non lo nego, e per pesare meno sulle finanze mensili, abbiamo deciso di scambiare Progetto Gaia per Vast

Che è meglio (soprattutto graficamente)

La prossima volta lo fai tu il setup, ho ancora le dita scottate!

Non so se è meglio, probabilmente un paragone sarebbe anche inutile, trattandosi di due titoli assolutamente diversi. Ma infatti, almeno è diverso. Da una parte tenere così tanti rinoceronti nella collezione, non ha molto senso, dato che è difficile intavolarli

Tanto vale tenerne pochi, quelli che piacciono veramente

Non che Progetto Gaia non ci sia piaciuto anzi! Difficilmente ci sottrarremo a futuri inviti da amici a una partita. Però, forse per i nostri gusti personali siamo più portati verso i pesi medi e i family, con la piccola differenza che mentre di titoli complessi ce ne bastano pochi, per i family vogliamo più varietà possibile

Ovviamente questo vale per noi, e forse solo per noi, non è una regola

I pesi medi o grossi principalmente puntano tantissimo su un gameplay profondo, e spesso sono più pretenziosi

Già, non è solo il gioco a rispondere alle esigenze del giocatore, ma è il giocatore che deve rispondere alle esigenze del gioco, sacrificando anche tempo prezioso necessario a fare esperienza col gioco, e nel frattempo tuo figlio cresce e ti sei perso i migliori anni della sua vita!

Che melodrammatica! Però sì, dato che puntano molto sul gameplay forse paradossalmente hanno meno da offrire per genere ed esperienza. Seppur non possano restituire quello che ti offre Caylus, giochi come Magic Maze, Flick’em’up, Pozioni Esplosive, Cash’n’Guns, Dungeon Fighter, Nome in Codice sono esperienze così diverse tra loro che ha perfettamente senso avere tutti questi giochi in collezione.

Sicuramente ha più senso tenere quelli che sia Terra Mystica sia Progetto Gaia

Beh uno è figlio dell’altro, un po’ come la saga del tetris che Uwe Rosenberg ha pubblicato in seguito a Patchwork. Quei tre titoli sono sicuramente interessanti, ma troppo simili tra loro per averli in collezione tutti e tre

Sì, non ho fatto un esempio molto calzante. Però quello che hai detto è vero, forse superato una certa soglia di numero di scatole e di spazio che occupano, si diventa più selettivi

Secondo me se la bulimia nella produzione dei giochi non ha ancora affossato il settore, lo si deve a due motivi: il punto di rottura non è ancora stato raggiunto

Punto di rottura nel senso che la gente si è proprio rotta di comprare

Spiritosa. L’altro motivo è che la varietà sta diversificando l’offerta a punto tale da essere un valore aggiunto. Trovo fantastico che spuntino fuori giochi come Detective che prevede la consultazione di un database online per approfondire le indagini

O Le Case della Follia seconda edizione, che con un’app rende tutto più fluido, dalla narrazione, alla gestione del combat system

O Gloomhaven che finalmente è di prossima pubblicazione anche in Italia

Sìììì!!!!!!

Effettivamente questo richiederà meno tempo di Progetto Gaia, dai

Certo, a volte si corre il pericolo di farsi prendere dall’entusiasmo della novità e trovarsi di fronte a un potenziale che non rispecchia le nostre aspettative

Qui vengono in soccorso i nostri colleghi di blog, pronti a esaminare i giochi e a dare le loro impressioni per evitare acquisti incauti

Trovo preferibile una larga scelta, e per quanto molti dei giochi migliori siano nati un decennio fa o anche più, io non tornerei mai a quei tempi

Come se si potesse tra l’altro. E poi i giochi di quel decennio ci sono ancora

Esattamente. Questo ci insegna che un gioco valido, difficilmente diventa introvabile salvo rari casi

Meno male che questo tipo di articoli doveva essere più breve

Infatti, siamo già andati per le lunghe, vai a fare il setup di un gioco

Giammai, lo sai che sei tu che devi pensarci!

E te pareva

Le opinioni di questo blog sono strettamente personali, e non siamo finanziati da nessuno (immagino non potesse essere altrimenti). Le foto sono prese da BGG e sono a opera di ImagineAllTheMeeple (Vast) e di moosedemeanor (Gloomhaven)

Fratelli… per modo di dire!

Solitamente sia panda che io siamo campioni di pigrizia. Tuttavia fate silenzio, mi sto nascondendo. Vuole costringermi a fare dei lavori di campagna senza motivo alcuno

Guarda che ti stai nascondendo dietro un misero rastrello, inoltre parlare a voce alta non è il massimo per occultarsi

Ti ho detto che non voglio proprio saperne di fare da babysitter ai tuoi rognosi animalacci

Primo, non sono rognosi. Sono più puliti di te

Immaginavo lo avresti detto

Secondo, dato che sei uno scansafatiche e vendere le pulci che ti ritrovi nella coda non è abbastanza per sostentarci, questi animali ci faranno guadagnare un sacco di quattrini quando venderemo loro e la loro lana

Non incanti nessuno, lo sappiamo benissimo che vuoi quegli animali solo perché sono puccettosi. E poi perché mi devi coinvolgere in questa cosa dell’allevamento???

Sììììììììì, pucci mieiiiiiiii!

Appunto

Ehm, stavo dicendo, no, è una fonte di reddito. E poi devi partecipare pure tu perché gli animali non possono stare negli stessi recinti, a uno devi badare tu. Anche se prima bisognerà preparare il terreno

Una volta aperta la scatola di Brothers (2 o 4 giocatori, età 8+, 15’, pubblicato da Ankama), i giocatori a turno piazzeranno una tessera terreno (ce ne sono 12)

Tutti i componenti nella loro interezza e puccettosità

Si tratta di un piazzamento tessere, infatti

Le regole sono le solite: dopo aver piazzato la prima tessera, le successive devono condividere il bordo (non solo un angolo), e non possono essere sovrapposte

La partita si svolge in due round, nel primo di questi un giocatore prenderà i Wabbit

Che sono dei conigli brutti azzurri

E l’altro i Gobball

Che sono delle pecore cicciose e brutte

I wabbit hanno bisogno di un lungo recinto per riprodursi più comodamente

Nel secondo round i ruoli saranno invertiti: chi aveva preso i Wabbit prenderà i Gobball e viceversa. E cmq brutto ci sarai tu! Sono Puccettosissimi!

Inizio per primo io che ho i wabbit. Questi simil-conigli sono dentro recinti da tre quadrati lunghi

I gobball invece, cicciottissime palle di lana con le corna, sono dentro recinti che occupano anche loro tre caselle, ma disposte ad angolo

L’obiettivo ovviamente è piazzare il più possibile le proprie e impedire all’avversario di fare altrettanto

Ed ecco i gobball, la forma del recinto stimola più efficacemente la crescita della lana

E anche qui le regole sono le solite: le tessere degli animali devono poggiare interamente sulle tessere prato, senza che escano al di fuori o che ne coprano eventuali buchi, e non possono essere piazzati in maniera strana (tipo in diagonale). Insomma bisogna rispettare una griglia ideale

Il round finisce quando nessun giocatore può piazzare tessere. Io che avevo i Wabbit ottengo un punto per ogni tessera non piazzata

Mentre io che avevo i Gobball ottengo due punti per ogni tessera non piazzata

Per il secondo round si deve ricomporre il campo, e come anticipato, ci si scambia gli animali

Alla fine del secondo round, dopo aver contato i punti e sommati a quelli del round precedente, chi ha meno punti vince

Partita in corso: il giocatore con i wabbit non può più piazzare, quello con i gobball può piazzare ancora due tessere

Come avete letto (se non avete letto, vergogna, andate subito!) dal nostro incontro con una coppia di giocatori straniera, si può giocare in coppie

Le regole sono identiche, semplicemente ci si alterna nel piazzamento con il proprio compagno

Ma le cose si fanno più intriganti perché non è consentito consultarsi su dove piazzare la tessera

Però è lecito lamentarsi del proprio compagno se la mossa non è proprio buona

E se avete in squadra il panda, questo avverrà sicuramente

Simpatico. Dai, lamentati anche di questo pucci di mari se ci riesci!

No, dai, devo essere onesto. Brothers è davvero un gioco carino e più tattico di quanto si pensi a guardare il solo lato estetico

Altro esempio di partita, ma se avete letto il succitato articolo sapete già come è finita

Bisogna infatti iniziare a pensare bene già a come disporre il terreno, perché questo potrebbe inficiare la partita dei giocatori

Sebbene siamo davanti a un mega-astrattone vergognoso, devo dire che l’ambientazione è simpatica e i bei disegni, carini e colorati, lo valorizzano

Ogni partita dura il giusto, 15/20 minuti, e si ha la tentazione di farne un’altra, praticamente da quando lo abbiamo preso una partitina ci scappa sempre, nell’attesa che amici vengano a casa per una bella serata di gioco. E i disegni, carini e colorati, lo valorizzano!

Sì, questo l’ho già detto io

E io lo ridico, anzi lo grido! Perché questo titolo è passato un po’ in sordina dato che qualcuno avrà pensato “vabbé un gioco fatto da quelli di Krosmaster, capirai”. E invece no!

Abbiamo capito, calmati

NON MI CALMO!

Guarda queste tessere e contale!

Una…Due…Yaaaawn!…Tre…ronf!!!!

Farle contare i Gobball funziona sempre!

Dobbiamo prepararci per Essen e siamo già nei guai

Manca ormai una ventina di giorni al nostro arrivo a Essen

Il nostro è un intento puramente scientifico a servizio del blog e di voi lettori. Non è che possiamo sempre parlare di giochi che abbiamo in casa, dobbiamo espandere le conoscenze, fornire materiale nuovo e…

Sì, come no, adesso lo fai per gli altri. Sei la menzogna fatta panda!

Intanto ringraziamo chi ci ospiterà e supporterà nei giorni della messe

“Sopporterà” semmai, e hai già svelato che andremo a parassitare da amici, brava

Mi stai rompendo le scatole. Già è difficile resistere alla voglia di ibernarmi per diminuire i giorni di attesa, poi ti ci metti pure tu.

Questo perché sei una nullafacente. Dovresti impegnare il tempo che rimane da qui alla fiera e trasformarlo in una propedeusi all’evento ludico dell’anno

E come?

Innanzitutto informandosi sui giochi in uscita. Ai comuni mortali basteranno le preview dei siti specializzati, come quelli su Giochi Sul Nostro Tavolo e altri

Ma immagino che per noi non sia abbastanza

Ovviamente no, quindi se si va sull’homepage di Board Game Geek, vera e propria bibbia per noi giocatori, sulla destra si nota un bel “Essen preview” su cui cliccare

Qui si trova la lista dei giochi che saranno presenti alla fiera, sia in vendita che soltanto in prova.

La lista è gargantuesca e ogni anno è sempre peggio.

E la grandezza delle nostre tasche è inversamente proporzionale

Quindi c’è bisogno di un criterio selettivo a priori per castrare gran parte della produzione

Ce l’ho! Compriamo solo Pucci di Mari™!!!

Col fischio!

Ma il mondo ne ha bisogno!

No, solo tu ne hai bisogno. Compreremo Pucci di Mari™ e Sbadigli del tanuki™

E da dove nasce questa nuova definizione?

Me la sono data da solo. Tanto sapevo che lo avresti fatto tu, almeno ti tolgo il piacere della creazione

Tornando seri (impossibru), uno dei paletti che ci siamo imposti è: non comprare giochi che usciranno di sicuro in Italia. Questo perché possiamo recuperarli in seguito e magari anche a un prezzo minore, e comprarli da un editore italiano è sempre un bonus, perché si aiuta l’editoria nostrana e si ha il vantaggio del prodotto localizzato

Infatti i giochi più famosi è molto facile che arrivino a prescindere nello stivale, e in fiera sono a prezzo di listino perché sono sicuri che faranno sold out prima di domenica. Loro non hanno motivo di scontarlo, e noi nessun vantaggio a comprarlo, se non averlo prima o magari con qualche promo aggiuntiva.

L’escludere i titoloni (che proveremo con piacere in fiera) ci permette di concentrarci su giochi di difficile reperibilità, se non nel contesto fieristico ovviamente.

Alcuni giochi (pochi a dire il vero), dall’acquisto sicuro, stiamo cercando di poterli preordinare e pagare in anticipo, così da avere la sicurezza di non perderli

E l’illusione di averli gratis una volta arrivati in fiera.

Certo, come no. In ogni caso la lista da guardare è questa qui

Sicuramente una cosa che guarderemo lì, saranno le offerte, ma già adesso ci stiamo dando da fare

Sì, perché un’altra geeklist davvero utile è l’asta dei giochi usati su BGG (la trovate cliccando qui). Qui ci siamo già aggiudicati titoli che cercavamo da tempo come The Ravens of Thri Sahashri o che volevamo prendere ma a poco, come Camel Up

Da un lato quindi, vogliamo andare in Germania con il portafogli gonfio. Dall’altro abbiamo già speso soldi in giochi nuovi e usati. Riusciremo a non chiedere l’elemosina?

Dovremo riuscirci, perché ti ricordo che staremo anche un giorno in più per vedere Düsseldorf

E il quartiere giapponese di Düsseldorf!!!

Sarà quanto di più vicino al Giappone potremo mai arrivare, con la nostra fortuna. A me basta una buona birra invece. E magari qualche giro per negozi che vendono vinili

Probabilmente faremo qualche diretta Facebook, dato che dubito avremo molto tempo per scrivere, ma tanto gli amici di Giochi sul nostro tavolo documenteranno tutto che manco Licia Colò con le foche albine

In caso fateci sapere cose vi interesserebbe vedere a Essen, chissà che non possiamo soddisfare qualche vostra curiosità

Mancano solo tre settimane del resto

COME??? ANCORA TRE SETTIMANE??? BASTA, IBERNATECI!

Il decalogo del perfetto spiegatore di giochi

La nostra missione ormai è la divulgazione dei gdt a tutto campo.

Per questo siamo impegnati col nostro blog, con gli articoli per Giochi Sul Nostro Tavolo, con i podcast di Gioco Magazzino.

(e ci teniamo a farlo presente in ogni articolo annoiandovi) Ma oltre al nostro “contributo artistico”

Sì, chiamiamolo così…

Siamo anche impegnati in un contributo più concreto, che è quello di promoter di giochi

Siamo dei freelancer, e lavoriamo a cottimo quando ci chiamano anche se ultimamente abbiamo lavorato di più per un’azienda in particolare (che per imparzialità non nominiamo, ma voi sapete chi siete, e vi ringraziamo)

Com’è il mestiere di promoter? Beh innanzitutto è uno di quelli in cui la sola volontà di lavorare rischia di non bastare, ed è meglio avere un trasporto verso i giochi o il settore

Poi è uno di quelli in cui è richiesta moooolta pazienza

Certo, perché son tutti bravi a spiegare i giochi al Modena Play, dove la maggior parte dei visitatori è gente informata o comunque abituata a giocare

Altro paio di maniche è farlo in un negozio, cercando di attirare clienti casuali, fermi a risiko e monopoly

Recentemente abbiamo spiegato giochi a una fiera del fumetto

Anche lì ci vuole molta pazienza

Sì, perché solitamente il pubblico è variegato. Una buona parte è un utilizzatore saltuario di giochi (che definito così sembra una malattia), che magari aspetta proprio una fiera del fumetto per comprare quel gioco all’anno che intrattiene la famiglia

A volte ci sono anche dei veri e propri appassionati, ma ovviamente sono in numero minore. Più spesso sono ragazzi molto giovani, la maggior parte abbastanza sveglia

C’è da dire che a volte il brusio della folla e il volume della musica da uno stand vicino troppo alto non facilita di certo il lavoro

In quei momenti lì ci vuole ancora più pazienza

In un frangente avevo un gioco davvero semplice da spiegare, ma uno dei giocatori era autistico e mi chiedeva in continuazione informazioni. Sono stato molto paziente, ma la voce se n’è andata sbattendo la bocca ehm la porta a fine serata

Io invece ho fatto giocare un card game a carte scoperte a una coppia che non lo capiva, nonostante dovizie di spiegazioni e di esempi. Ma la cosa divertente è che alla fine della partita mi hanno fatto il terzo grado su varie cose e mi hanno chiesto: “come si fa a fare il tuo mestiere?”. Il primo pensiero è stato “beh, innanzitutto bisogna capire i giochi” ma ovviamente mi sono trattenuta

Sì, un’altra cosa indispensabile, anche se probabilmente la starete dando per scontata, è conoscere davvero bene i giochi. Questo perché dovrete rispondere a centinaia di domande per ogni gioco e quindi più cose sapete, meno tempo passerete sul manuale a cercarne le risposte

A questo proposito, io e il mio tanuki pulcioso qui a fianco siamo fortunati perché vivendo assieme possiamo provare i giochi quando vogliamo, ma è consigliabile conoscere prima gli altri promoter presenti e far giocare anche loro.

E magari giocando giocando, saltano fuori “casi da contestazione”, e ci si prepara in anticipo.

E ovviamente bisogna essere sempre accoglienti, possibilmente sorridenti se non entusiasti e non prendere mai per scontato nulla

Noi giocatori siamo abituati a dividere le fasi di gioco in turni, a capire subito se bisogna cooperare o si gioca ognun per sé. Ma sono tutte cose che solo i giocatori hanno la fortuna di dare per scontato.

Esatto. Non si può semplicemente dire “questo gioco è un collaborativo con traditore” in ogni caso, a volte bisogna anche spiegare cosa è un collaborativo e cosa si intende per traditore

A volte hai davanti gente che vuole solo riposarsi facendo qualcosa di divertente e ha molta fatica a giocare.

Ma così tanta fatica che all’ennesimo sguardo vacuo ti sale il dubbio se non sei davvero tu incapace di spiegare il gioco o di comunicare. Poi però lo stesso gioco, spiegato nella stessa maniera viene giocato tranquillamente da altre persone e i dubbi iniziano a diradarsi

Lì ti chiedi perché hanno scelto proprio il tuo stand per rilassarsi, anziché un altro, ma ovviamente si cerca di fare il proprio lavoro, anche se sai che difficilmente questo nuovo giocatore andrà poi a comprare il gioco in un altro stand o su egyp, amazon e altri negozi online, una volta tornato a casa

Insomma forse vi abbiamo annoiato, il mestiere di promoter non è certo quello dell’infermiere o del pompiere, ma può essere davvero molto faticoso e questo pezzo è uscito un po’ più serio del previsto

Ma lo abbiamo voluto noi così. Sarebbe facile infatti riscuotere la vostra attenzione con aneddoti esilaranti

E ce ne sono capitati durante questi anni, credeteci!

Più difficile è far capire quanta passione ci vuole per fare quello che fa un promoter, ancora lucido e paziente nonostante la stanchezza di stare in piedi per tante ore, in un posto affollato e caldo.

Però è un lavoro che nonostante non sia fisso e non riesca a garantire l’indipendenza economica, ci piace molto.

Siamo convinti che i giochi in scatola siano in continua evoluzione e vedere quale impatto hanno sulla gente, stabilire un contatto, anche se solo per una manciata di minuti con qualcuno che condivide la tua passione, può fare piacere tanto quanto il compenso che ne deriverà

Non esagerare caro, ti ricordo che il compenso ci farà arrivare altri giochi nuovi a casa!

Già, vero anche questo. Se almeno un po’ della nostra passione si è intravista da queste parole sparse a casaccio, allora la prossima volta che vi trovate un promoter davanti offritegli un caffé (anche metaforico) da parte vostra e nostra, perché dietro al sudore avrà ancora l’energia per spiegarvi un gioco che ha già spiegato decine e decine di volte nell’arco del giorno.

Quindi buon caffé e buon gioco a tutti!

Mythos vs Sherlock Holmes Consulente Investigativo (senza spoiler)

Ormai dovreste aver colto la nostra predilezione per i giochi ambientati nel cosmo di Lovecraft

E quella per i giochi narrativi. Quest’anno abbiamo colto l’opportunità per aggiungere alla nostra fantasmagorica collezione Mythos, edito da MS Edizioni.

Il gioco prende lezioni da Sherlock Holmes Consulente Investigativo, pubblicato in Italia da Asmodee, gioco che con più di 35 anni sul groppone desta ancora l’interesse dei giocatori, tanto che è in arrivo un’espansione che ci trascinerà (anche) nel mondo malato di Jack Lo Squartatore

Ma se c’è da parlare di “mondo malato” allora il vincitore è sicuramente Mythos. Il mondo di Lovecraft straripa di creature orrorifiche e situazioni angoscianti. Una roba… dell’altro mondo

I materiali di Mythos, foto di kainarchy

Ecco che incomincia coi giochi di parole. Però sì, la prima grande distinzione da fare è proprio l’ambientazione. Dovendovi indirizzare all’acquisto, se siete indecisi tra i due, io direi di seguire i vostri gusti letterari, e propendere per Arthur Conan DoyleHoward Phillips Lovecraft prima ancora di dare un occhio al gameplay

Gameplay che in fondo in fondo è simile tra i due giochi. Il caso vi viene introdotto dal vostro mentore (Sherlock Holmes o il prof. Armitage della Miskatonic University a seconda del gioco), e generalmente questa introduzione contiene già qualche indizio… magari un nome su cui indagare

Se avete un nome di una persona da interrogare o di un posto da visitare potete controllare l’annuario/rubrica alla ricerca di una voce da rintracciare nel libro dell’avventura in corso, e leggerne il paragrafo

Altri indizi possono essere forniti dal giornale in allegato, che reca notizie e annunci vari relativi al giorno del delitto

Così come la mappa è utile – anzi, indispensabile – per seguire percorsi e capire cosa c’è nei dintorni

Si continua a visitare luoghi, interrogare persone e cercare indizi finché non si arriva a districare il bandolo della matassa

Iniziamo a parlare delle differenze. La più palese riguarda il sistema di punteggio: in Sherlock Holmes il giocatore ottiene un punteggio sommando i punti ricevuti rispondendo correttamente al questionario finale e sottraendo punti per ogni località visitata e lo confronta con quello del detective pipadotato, che parte da cento ed è praticamente impossibile da battere.

Sì. Ed è una cosa che mi irrita un po’. C’è stato un caso in cui l’odioso inglesotto drogato ha visitato solo 4 località. Questo è BARARE!

Ehm… ok calmati. Il percorso di Armitage invece ci è sempre sembrato più onesto, il più delle volte simile al nostro anche.

In questo caso è proprio Armitage a decretare la vostra bravura, a seconda del punteggio capirete se siete incompetenti, bravi abbastanza, o talmente bravi da meritare una pausa (il ché vuol dire avere meno tempo nel caso successivo! ARGH!)

Il tempo è un’altra differenza. In Sherlock Holmes spetta al giocatore rendersi conto se si sta andando troppo per le lunghe. In Mythos invece abbiamo un comodo schemino e due token, uno indica il round il corso all’interno della settimana (da lunedì a domenica, mattina, pomeriggio e sera), l’altro il limite secondo il quale il prof. Armitage consiglia di finire le investigazioni

Forse avevi ragione… Non dovevo bere…

L’avere sempre sotto occhio il tempo ci addossa una pressione angosciosa. Detta così non sembra ma è una cosa positiva.

C’è da dire che in Mythos, se andate in un luogo che non ha un paragrafo, dovrete segnarlo come tempo perso (non viene tenuto in considerazione ai fini del punteggio). E a volte, se si segue la pista sbagliata o si effettua un incontro pericoloso, c’è il rischio di perdere altro tempo.

In compenso anche in Sherlock Holmes esistono piste false e magari prima di accorgersi che è un vicolo cieco si spende diverso tempo (e diversi incontri inutili)

Il materiale di Sherlock Holmes. Foto di Fedow

Generalmente Mythos ha qualche aggiunta che rende più varia l’avventura. Ci sono ad esempio le carte numerate, che si ottengono durante l’indagine. Se la carta 1 è una chiave ad esempio, dovrete tornare nel luogo in cui serve, magari lo avete già visitato ma non avendo la chiave non potevate aprire una porta.

Oppure succedono cose diverse se andate lì la notte piuttosto che la mattina. E avendo a che fare col soprannaturale, potreste anche impazzire o venire ferito. Il fatto che le scelte possano avere conseguenze è molto più coinvolgente di semplicemente andare lì e vedere cosa è successo

In Mythos trovate qualche materiale inutilizzato, che servirà a una futura espansione.

Ma per Sherlock Holmes trovate anche casi aggiuntivi gratuiti fatti dai fan, come quella fatta da Teooh! e che trovate qui.

Ok, ma alla fin fine, qual’è meglio?

Beh, io consiglio entrambi. Ho trovato Mythos un po’ più facile rispetto a Sherlock Holmes, non solo per la questione del punteggio, ma proprio perché i primi due casi di Mythos sono più lineari, mentre Sherlock Holmes si dimostra già impegnativo al primo caso. “Un po’ più facile” non è un punto a sfavore, a nessuno piace “bloccarsi”

I casi di Sherlock Holmes. Foto di Fabio Mancino

Anche io non rinuncerei a nessuno dei due, credo che però vi abbiamo dato qualche idea su quale acquistare prima, tutto dipende dai vostri gusti.

Ovviamente la versione italiana è la scelta migliore, intanto è quasi obbligata per il tantissimo testo da leggere, poi perché di tanto in tanto arrivare dopo non è un male, dato che le versioni originali sono state funestate da typo e bug, corretti nelle versioni nostrane

In ogni caso i nostri complimenti a entrambi gli editori: hanno fatto un lavorone e spero che i giocatori italiani continuino a comprare giochi localizzati, perché questo trend positivo non può fare che bene al settore

Risparmia i complimenti per il segugio di Baskerville

Come no… il famoso panda segugio… vedi di non perdere tutta la sanità mentale piuttosto che non te ne è rimasta poi molta…

Di ritorno da una fiera – Vicissitudini Quotidiane

Abbiamo iniziato a collaborare con Giochi sul nostro tavolo, un sito che abbiamo sempre ammirato per la qualità dei suoi contenuti e la simpatia dei redattori. Qui trovate il nostro primo pezzo che include anche un nuovo fumetto della vostra panda preferita, che riproponiamo qui.

Così, dopo aver conquistato Gioco Magazzino, ci impossesseremo di GSNT e della sua con! Siamo dei borg!

Guarda che non ci andiamo mica alla con (purtroppo).

Uffa, non mi porti mai da nessuna parte.

Nome in codice contro Insoliti Sospetti – Versus

elflum_spaccone Apriamo oggi una nuova rubrica, pensavo di chiamarla scontro tra totani.

sì, tra merluzzi. Quante rubriche vuoi aprire? Quella della recensione non ti bastava? panda_irritata

elflum_felicebeh in questa vorrei mettere in confronto due giochi che magari sono simili in modo che il lettore indeciso possa farsi un’idea prima dell’acquisto.

Sembra una bella idea, quali sono questi giochi simili? panda_normale

elflum_feliceNome in Codice e Insoliti Sospetti

E sarebbero simili??? E in cosa mai sarebbero simili? panda_broncio

elflum_risolutoBeh sono due giochi in cui bisogna dedurre qualcosa. In un caso un numero determinato di parole, nell’altro l’identità di un personaggio, e poi ci sono altre similitudini che…

… vedi solo tu. panda_broncio

elflum_feliceLasciami spiegare meglio il concetto. Ma prima: sigla!

Guarda che questa non è una trasmissione, né un filmato di Youtube, per me ti sei rincretinito totalmente! Non possiamo permetterci una sigla, al massimo un disegnino. panda_irritata

pand-acodename002
elflum_feliceCodenames, Nome in Codice in Italia, è un gioco da due a otto giocatori di quel genio di Vlaada Chvátil, già autore di giochi come Through the Ages o Dungeon Lords

Non sarà uno di quei giochi da tre ore e passa a partita che costano una rata di mutuo e giochiamo una volta all’anno con il setup che dura un’eternità perché non ti ricordi più nulla??? panda_broncio

elflum_spacconeIntanto premetto che quei giochi piacciono anche a te, non cadiamo nello stereotipo del procione maschio noioso e della panda femmina sbarazzina e concreta per cortesia. Per rispondere alla domanda, anche se non lo meriti perché è una domanda stupida, no, questo gioco potrebbe essere un perfetto gateway per chi ancora non conosce questa meravigliosa passione che è il gioco in scatola.

Anche Insoliti Sospetti è un gioco adatto a tutti e si gioca fino in sei, anche se per entrambi i giochi direi che il numero massimo di giocatori è abbastanza indicativo e ben venga qualcuno in più a tavola. panda_normale

elflum_feliceGià, quei giochi che tirate fuori quando siete decisamente in troppi per giocare a (aggiungete qui il nome del vostro board game fino a sei giocatori preferito). Nome in Codice in particolare è studiato per essere apprezzato in squadre. 3vs3, o 4vs4 e così via.

versus_nome_in_codice_interesse_ludico

panda_normaleQui segniamo un punto a favore di Insoliti Sospetti alla voce scalabilità. Se Codename va un po’ adattato in tre giocatori o quando si è in numero dispari, con il dispari incomodo a far da jolly ad ambo le squadre (o a far da suggeritore per entrambe), Insoliti Sospetti anche in tre si gioca alla grande senza alcuna differenza.

elflum_spacconeAspetta, aspetta, aspetta! Spieghiamo un po’ come funzionano prima di lanciarci in approfondimenti. In Nome in Codice i giocatori sono divisi in due squadre, rossa e blu, di agenti segreti. Ognuna ha un giocatore a capo dell’agenzia che tramite una parola devono far indovinare una o più delle venticinque parole sul tavolo. Una carta chiave indica quali parole appartengono alla squadra rossa, quali alla squadra blu, e quale squadra ha il beneficio di iniziare prima e il malus di dover far azzeccare alla propria squadra una parola in più, ovvero nove anziché otto. Tematicamente le parole da indovinare sono i nome in codici di agenti sotto copertura che dovranno essere contattati dai compagni della vostra squadra (agenti operativi). In ogni partita saranno presenti anche delle parole da non indovinare, oltre a quelle della squadra avversaria (non vorrete perdere il turno corrente regalando loro un punto, vero?): sette parole bianche, che rappresentano ignari passanti e vi faranno perdere il turno corrente e una parola nera, un assassino che vi farà perdere la partita. Vince la squadra che indovina i propri nomi in codice associati prima che lo faccia l’altra.

Negli Insoliti Sospetti invece si deve indovinare chi è il colpevole tra dodici sospettati panda_normaledisposti sul tavolo. Si vince o si perde assieme: è un collaborativo. Il testimone però non ricorda bene l’aspetto del colpevole e per aiutarvi risponderà con un si o con un no alle domande che gli porrete, tratte da un mazzo di carte domanda, che andranno a scavare nei gusti, nelle abitudini e nelle opinioni del colpevole. A ogni turno verrà quindi posta una domanda e gli investigatori dovranno escludere uno o più sospettati, e così via finché non avranno lasciato sul tavolo il vero colpevole. Ovviamente escludere il colpevole comporterà la perdita della partita. Esiste inoltre un sistema di punteggi che rende più longevo il gioco e che cercherà di affinare le vostre capacità investigative cercando di farvi escludere più sospettati possibili in ogni turno e magari facendovi cadere in fallo per la frenesia di raggiungere un risultato migliore.

versus_insoliti_sospetti_interesse_ludico

Come prossimo step direi di parlare della grafica e dei materiali. Il look di Insoliti panda_normaleSospetti è decisamente migliore grazie alle illustrazioni di Alessandro Costa. I volti dei sospettati sono chiari e inequivocabili, e anche la simbologia adottata non lascia adito a dubbi. Oltre alle carte sospettato, alle carte domanda e a quelle colpevole (che vi indicano appunto quale dei dodici sospettati sia il colpevole) c’è anche un cappellino per il testimone. Questo si rivela utile per evitare che lo sguardo del testimone si posi troppo sul colpevole, rovinando il gioco. Non l’abbiamo mai usato, onestamente, ma è un aggiunta carina e non dubito che ci siano gruppi dove il bluff e la capacità di astrazione latitino.

elflum_spacconeLa grafica di Nome in Codice è più spartana, con solo le carte agente ad avere i disegni. Le carte nome in codice invece non hanno disegni ma è un bene: le parole sono più leggibili, scritte due volte per carta, per una leggibilità da due lati della carta. Inoltre il problema “sguardo rivelatorio” non sussiste perché le carte sono piccole e quindi la direzione degli occhi non è mai inequivocabilmente su una carta sola. Ciononostante non boccio il look del gioco perché anche qui è gradevole e funzionale. La carta che indica le parole da far indovinare invece è forse troppo piccola: un difetto di cui Czech Games Edition si è accorta e al quale ha posto rimedio con un’app gratuita (sia iOs che android). Anche qui: noi non abbiamo mai avuto problemi con la leggibilità della carta (tra l’altro il piccolo supporto per farla stare in piedi è un’ottima pensata), ma magari alcuni potrebbero. Se dovessi dire però quale dei due giochi ha un look migliore direi Insoliti Sospetti.

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elflum_feliceStiamo 2 a 0 per gli insoliti sospetti che è passato in vantaggio sul fattore scalabilità e grafica. Forse il prossimo fattore decisivo all’acquisto potrebbe essere il prezzo. Entrambi i giochi costano ventidue euro di listino. Pareggio quindi? A noi giocatori in scatola non piacciono i pareggi! Ci vuole un tie-break.

panda_normaleCe l’ho! Rigiocabilità. Molti giocatori mettono il prezzo in rapporto ai materiali ma c’è anche da tenere conto della longevità del prodotto. Un prodotto più costoso ma giocato tantissime volte potrebbe convenire di più di uno che costa meno ma si giocherebbe sporadicamente. Da questo punto di vista, anticipo il mio amato procione, Insoliti Sospetti le prende sonoramente! Certo, una partita tira l’altra, ed è un salva-serata grazie alla sua durata ridotta. Però le carte sospettato sono assolutamente troppo poche, solo cinquantatre mentre nome in codice conta duecento carte e per giunta double-face quindi il gioco contiene ben quattrocento parole da indovinare contro i cinquantatre sospettati di Insoliti Sospetti. Se poi ci aggiungiamo quaranta carte chiave, giocabili in quattro posizioni diverse Nome in Codice è un mostro di longevità. Insoliti sospetti si presta a molte partite ma il consiglio è quello di mescolare sempre il mazzo dopo ogni partita, perché altrimenti dopo quattro partite avrete già visto tutte le carte sospetto. Con Nome in codice invece potrete fare addirittura 16 partite senza incontrare mai la stessa parola, ma questa longevità già buona diventa stellare grazie alle carte chiave e al fatto che difficilmente vi capiterà un gruppo di parole simili da fare indovinare (o da indovinare) nella prima ventina o trentina di partite.

elflum_feliceConcordo pienamente. Già è uscita la prima espansione di Insoliti Sospetti, che aggiunge carte domande e carte sospettato, ma il gioco base doveva contenerne decisamente di più e trovo strano che ci siano più domande che sospettati. Certo capisco anche che comporre un’illustrazione è più dispendioso di scrivere una parola, ma resto dell’idea che più varietà non avrebbe fatto male per nulla. Bene 2 a 1 per Insoliti sospetti. Direi adesso di dare i due voti finali con le nostre preferenze: votiamo il gioco, sei pronta Mari?

panda_normaleAspetta, prendo carta e penna!

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elflum_spacconeDavvero hai votato Nome In Codice? Non me l’aspettavo, pensavo preferissi l’altro.

panda_normaleIn realtà li adoro entrambi. Ma non riesco a sconsigliare Nome in codice, è un gioco quasi perfetto! Celebrale o cazzaro, a seconda dei gruppi e mostruosamente rigiocabile.

elflum_felicePer me Insoliti Sospetti rimane comunque un acquisto validissimo. Se l’associazione tra parole di Nome In Codice è per la maggior parte delle volte poco contestabile e crea gran divertimento durante la partita, è nel dopo partita che Insoliti Sospetti ha un bel twist. Vi ritroverete spesso a mettere in discussione le risposte del teste e vi sentirete un po’ sporchi a pensare che un sospettato è un alcolizzato solo per la faccia che si ritrova. Quindi non fatevi ingannare dall’aspetto alla “Indovina Chi” e date una possibilità a questo ben gioco, potrebbe essere uno dei giochi che portereste in giro con più piacere.