Level 9 o numbernine…numbernine…numbernine…

Ci sono giochi che falliscono nell’intento di incuriosire dalla scatola e uno di questi è Level9 o Nmbr9 per gli ameriggani, titolo forse più accattivante, che richiama il nonsense beatlesiano e soprattutto Lennoniano, per il quale gli statunitensi provano tanto affetto, a prescindere dalla comprensione o meno.

Le regole del gioco invece sono semplicissime da capire! A ogni numero si gira una carta, che illustra uno dei numeri da piazzare davanti a sé, vanno da zero a nove. L’obiettivo è quella di fare punti creando più livelli di tessere. I punti si ottengono moltiplicando ogni numero per il livello in cui si trova, il primo livello è considerato il livello 0 e nessun numero qui piazzato farà punto.

A partire dal livello 1 ci sono alcuni obblighi di piazzamento da rispettare:

  • Il numero deve essere visibile
  • Il numero deve essere piazzato accanto a un altro numero e condividere un lato con esso, nel caso si voglia piazzare il numero su un livello in  cui è già presente un numero
  • A partire dal livello 1, il numero deve appoggiare completamente sulle caselle delle tessere sottostanti e almeno su due numeri.

Praticamente le regole sono tutte qui e una volta aperta la scatola, un misero foglietto illustra il regolamento con tanto di esempi. E si pensa subito: ok è troppo semplice, avrò buttato soldi.

Mai prima impressione fu più errata. Si inizia la primissima partita con poca convinzione e subito ci si scontra con la perfidia di Peter Wichmann che ha studiato delle forme apparentemente semplici, ma tendenzialmente diaboliche. Wichmann, non ti conosco, ma devi essere una persona molto cattiva.

Si è sempre convinti della propria creazione, ma poi esce il numero 9, e sei costretto a metterlo in un livello dove fa pochi punti o peggio ancora, al livello zero, dove non ne fa affatto.

Ogni numero è ripetuto due volte, per un totale di venti carte. Ogni partita è quindi veloce, e la voglia di giocarne subito un’altra diventa un’ossessione. Alla terza partita qualcuno al tavolo guarderà l’orologio e dirà “beh raga, facciamo un’altra volta per caylus che magari poi facciamo una certa e devo alzarmi presto”.

Anche questa volta, Caylus un’altra volta!

 

Un altro plauso va fatto alla scatola o meglio, all’inserto contenuto, che divide e mostra i numeri in maniera efficace, tanto da voler sempre mettere tutto al centro del tavolo. Quindi…

Level9 ci ha insegnato a dare una possibilità a qualsiasi gioco, scavalcando i pregiudizi!

Tranne a Dominion. A Dominion non ci gioco, ecco.

2 comments

  1. Giuliano Molle · agosto 27, 2017

    Pensa a giocarlo con la canzone dei beatles di sottofondo…
    Dopo non dormi
    Mai più

    Bellissima recensione comunque, bevuta in un sorso!

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